Omelia Della Domenica

Domenica 14 Settembre 2023

Breve Omelia di Fra Moreno

Riflessione Di Fra Prosper

XXV Domenica del Tempo ordinario, Anno A     
 

«Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna.
Il brano del vangelo ci parla degli Operai che vengono reclutati dall’alba fino a un’ora prima del tramonto. Questa parabola ci porta nella vita quotidiana dei campi in Palestina. La giornata lavorativa era lunga 12 ore, dalle sei del mattino alle sei di sera e il salario di un denaro di argento era considerato il giusto compenso.

Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna.
 Egli promette loro il pagamento di un denaro e li manda a lavorare. L’accento è posto sulla rettitudine delle operazioni.

Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, 4e disse loro: «Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò». Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto.
Gli operai che il padrone incontra durante la giornata se ne stanno disoccupati, argoi, cioè “senza opere”. A costoro il padrone non quantifica un salario, ma promette quello che è giusto. Ciò crea un effetto di suspence: quanto sarà la loro ricompensa? A cosa corrisponde un “salario giusto”? Alle ore effettivamente lavorate o a cos’altro?
Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: «Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?». Gli risposero: «Perché nessuno ci ha presi a giornata». Ed egli disse loro: «Andate anche voi nella vigna».
Con l’ultimo gruppo di operai c’è un dialogo un po’ più esteso. Il padrone chiede il perché del loro rimanere inoperosi. La risposta è amara, nessuno li ha voluti prendere a giornata. L’eccesso di manodopera produce una certa disoccupazione. A costoro il padrone dà una parola di speranza (vi prendo io a giornata, nonostante sia già tardi) senza parlare del salario che intende dare loro.
Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro.
Negli operai della prima ora si crea l’attesa di “ricevere di più”. Anche noi ragioniamo esattamente come loro. Se “quello che è giusto” per gli operai dell’ultima ora risulta essere un denaro al giorno, non sarebbe giusto che i primi ricevano di più? E invece ricevettero anch’essi un denaro: è questo il vertice narrativo della parabola, con un capovolgimento totale dell’aspettativa.
Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone
Gli operai della prima ora cominciano a mormorare (gonghyzo), verbo quasi onomatopeico. In Matteo viene usato solo in questa occasione, in Luca è un’azione attribuita ai farisei che mormorano davanti alle azioni non del tutto ortodosse di Gesù.

Era una mentalità delle persone: anche Giona aveva trovato scandalosa che Dio perdona facilmente i peccatori di Ninive, il popolo di Dio da tanti secoli hanno camminato nella fedeltà a Dio, e così si vedevano i primi beneficiare della salvezza. Giudei convertiti mormoravano contro i pagani convertiti.

Gesù vuole farci usci di questa mentalità, l’amore non paga con i soldi, ma si offre gratuitamente. Gesù offre la salvezza a un minuto, ad esempio “il buon ladrone”.

Sia lodato Gesù Cristo.   

Fr Prosper